sabato 15 ottobre 2016

Step 04: I colori nel mito

Il cioccolato ha origini molto antiche,inizia in America talmente tanto tempo fa che ancora questo continente non portava il nome attuale. Ciò ha dato tempo alle popolazioni che sono venute in contatto, di maturare una certa mitologia, perchè come in tutte le epoche, gli uomini hanno sentito la necessità di attribuire un'origine e una spiegazione ad ogni novità. 
I primi agricoltori di cacao furono i Maya, secondo una leggenda, per volontà del loro terzo re Hunahpu; per essi era talmente prezioso il cacao da essere utilizzato come moneta nel commercio con le altre tribù. 

Dopo il X secolo, con la misteriosa distruzione della civiltà Maya, quegli stessi terreni furono coltivati dalla tribù dei Toltechi, proveniente dal nord, il cui re, Topiltzin Quetzalcoàtl (Serpente Piumato), fu divinizzato per la sua immensa bontà, entrando a far parte della mitologia azteca. 

Il tesoro del Dio Quetzalcoàtl  

La mitologia narra che il Dio possedesse un immenso tesoro composto da “tutte le ricchezze del mondo, oro e argento, pietre verdi chiamate chalchiuitl ed altri oggetti preziosi, come una grande abbondanza di alberi di cacao di diversi colori”. 
La leggenda narra che, quando Quetzalcoàtl era ancora un re, a causa di una grave malattia che lo aveva colpito, venne spinto a bere una pozione che gli avrebbe ridato la salute ed invece lo portò alla pazzia: fuggì verso il mare dove trovò una zattera di serpenti intrecciati e si allontanò scomparendo nel mistero. 
Prima di partire però, Quetzalcoàtl promise che avrebbe fatto ritorno per riprendersi il suo regno nell’anno posto sotto il segno del “Ce-acatl”.Secoli più tardi, nel 1519, anno sotto il segno del “Ce-acatl”, una grande nave carica di uomini con scintillanti armature come scaglie di serpente ed elmetti piumati, fece la sua comparsa vicino alla costa orientale del regno azteco.Sul battello però non vi era il Dio azteco ma un conquistatore spagnolo: Hernàn Cortès. Vennero offerti molti doni quali oro, argento, pietre preziose, schiave e… cesti pieni di semi di cacao. I conquistatori diedero inizio all’espansione della conoscenza del cioccolato in tutti i continenti purtroppo però… distrussero una delle più brillanti civiltà della storia.


Immediatamente l’imperatore Montezuma credette alla profezia ed accolse pacificamente quella nave pronto a restituire il regno al Dio Quetzalcoàtl.

Ma un'altra leggenda ci racconta l'origine di questa bevanda deliziosa...

In un tempo ormai lontano, viveva una bellissima principessa, che fu messa a guardia di un antico e vasto tesoro dallo sposo, partito per una guerra in un paese lontano. 
Assediata e in seguito catturata da popolazioni nemiche, impazienti di strapparle il tesoro che ella custodiva con tanto amore, fu uccisa quando rifiutò di rivelarne il luogo del nascondiglio.
Si racconta che è dal suo sangue che nasce la pianta del cacao, con semi amari come la sofferenza, rossi come il sangue ma eccitanti e forti come la virtù.E’ quindi solo merito delle antiche popolazioni dell’America Latina se noi ancora oggi possiamo degustare quello che fu definito dal celebre naturalista svedese Carl Von Linnè Teobroma cacao (Teobroma dal greco “nutrimento degli dei”, cacao dal nome azteco della pianta cacahuàtl).

Forse avevano ragione gli aztechi: una sostanza che oltre a procurare piacere, è anche capace di prolungarlo, deve per forza venire dal Paradiso!




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